Il rimpallo è una trappola,
una trappola
di responsabilità
di sguardi,
di parole,
di rabbia, e di voci
senz’ombra di silenzio o d’ascolto alcuno.
Ma noi no,
noi non parliam di rimpallo,
noi parliam di rimballo,
un rimballo
nato sol per celebrar
l’insostenibile leggerezza dei versi.
Orsù dunque,
venite tutti ad ascoltar le sparse rime
d’un folletto
che tra le pagine d’un libro dimora,
sopra un albero senza radici,
e di notte si sveglia
cavalcando le stelle,
per destar i sogni addormentati.
Elena